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IL CORAGGIO DELLA MALINCONIA

di Giovanni Brianda

Ogni tanto arrivano quei momenti malinconici che creano il bisogno di dare la colpa alle scelte passate per una situazione personale poco soddisfacente.

Allora cominciano le pippe mentali del “se”. Se avessi fatto questo, se non avessi fatto quello. In effetti, per la famosa regola azione/reazione quasi sempre la nostra situazione privata o economica è almeno in parte stata condizionata dalle nostre scelte…. oppure da nostre NON scelte.

Personalmente, oggi che attraverso una profondissima fase malinconica, sono consapevole che alcune mie scelte radicali di questi ultimi sette anni sono state devastanti per la mia situazione attuale, ma non riesco comunque a farmene una colpa.

Mi sento colpevole di alcune mie non-scelte, o meglio di momenti in cui avrei dovuto prendere una posizione ed invece mi sono comportato con leggerezza come se il problema non fosse tale o come se potesse sciogliersi al sole anzi che inseguirmi e diventare più grande.

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Ma non riesco a colpevolizzarmi per le scelte sbagliate che ancora oggi mi stanno costando care. Anzi, rettifico: sbagliate? Anche NO! Alcune scelte importanti le feci in modo assolutamente consapevole. Sapevo che avrebbero portato a grossi inconvenienti, quindi non possono essere sbagliate, almeno non nel senso che gli effetti collaterali non fossero stati messi in conto. Anche se per alcuni versi le mie previsioni pare siano risultate fin troppo ottimistiche.

La vita è fatta di scelte, non sempre si ha la certezza che saranno quelle giuste, e si deve sempre mettere in conto che potrebbero costare anche molto care. Così è stato! Ho fatto delle scelte che sto pagando e che pagherò per chissà quanto tempo ancora e a volte mi chiedo chi me lo abbia fatto fare, ma poi mi rispondo con la più facile delle risposte: Io! L’ho scelto io.

E se invece per non sbagliare non avessi fatto nessuna scelta, o ancora peggio avessi intrapreso quella che ritenevo sbagliata dal punto di vista morale nonostante fosse la più conveniente? Allora sì che mi sarei sentito colpevole, a prescindere dagli esiti!

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Il succo della riflessione è che se in questo momento potessi smettere di scrivere queste parole per tornare indietro a sette anni fa farei esattamente tutte le stesse scelte. Certo, col senno di poi, sicuramente avrei usato qualche accorgimento più sofisticato ma in linea di principio non cambierei un solo passo delle strade intraprese.

Eppure mi manca da morire tutto ciò a cui ho dovuto rinunciare, perché è fuor di dubbio che tutto il pacchetto ha un peso immane, quasi insopportabile! Piuttosto cerco di immaginare cosa sarebbe oggi la mia vita e quale sarebbe in questo esatto momento il mio stato d’animo se avessi intrapreso un percorso più “lineare” fatto di semplici opportunità professionali e di maggior tempo da dedicare alla mia vita privata in tutta serenità.

Sì, tutto bello, ma sono certo che mi sentirei come chi vive immobile per celebrare la propria paura di sbagliare. Non è da me, non me lo sarei mai perdonato. Anzi, ancora adesso, che probabilmente farei ancora in tempo a tirare il freno a mano, non riuscirei a fare inversione ad U per cercare di riprendere la strada principale, quella con le indicazioni precise senza buche e ben illuminata!

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Sono un tipo coraggioso? Sono solo un testardo ed incosciente? Nessuno delle due cose. Sono semplicemente quello che sono, cioè una persona che nel bene e nel male ha fatto delle scelte coerenti con la propria storia e con la propria identità. Ne avessi fatto o ne facessi delle altre non riuscirei a guardare a me stesso con alcun interesse. Magari non con disprezzo, per carità, ma sarebbe come tentare di ascoltare chi in realtà non ha niente da dire.

Concludendo la mia pippa mentale sarebbe banale e stucchevole dire che bisogna seguire il proprio istinto facendo le scelte più traumatiche. No, questo è tafazzismo puro. Quello che direi è che non è corretto colpevolizzarsi per scelte che costano care o che addirittura si rivelano sbagliate.

Probabilmente è più normale sentirsi in colpa per non esser stati coerenti con se stessi oppure per non aver fatto una scelta per paura di sbagliare. Ed è anche buona pratica non cercare capri espiatori quando le nostre scelte ci costano care.

Lo so, sono stato troppo criptico, ma forse proprio grazie a questo mio “ermetismo” ognuno potrà leggerci dentro la propria storia, le proprie scelte e le proprie sere malinconiche.

®Riproduzione Riservata

2 pensieri riguardo “IL CORAGGIO DELLA MALINCONIA

  • Vincono quasi sempre i furbi. Ma vincono davvero?

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  • Giovanni Brianda

    I furbi spesso vincono su gli atri ma mai con sé stessi 😉

    Rispondi

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