IL CINECOLOGO – LA RABBIA GIOVANE
di Cinecologo
LA RABBIA GIOVANE (1973) Regia: Terrence Malick Con: Martin Sheen, Sissy Spacek, Warren Oates, John Carter, Ramon Bieri, Alan Vint
1959, Fort Dupree, Dakota del Sud. L’insoddisfatto venticinquenne Kit Carruthers, che si atteggia a James Dean ma deve adattarsi ai lavori più sgradevoli (spazzino, manovale in un macello), inizia una relazione con la quindicenne Holly, affascinato dal suo sguardo innocente sulla realtà. Il padre di lei esprime tutta la propria disapprovazione per questo sconveniente rapporto prima uccidendo il cane della figlia adolescente, poi affrontando direttamente Kit: il ragazzo, senza alcuna esitazione, lo uccide in presenza di Holly, che accoglie con totale indifferenza la morte dell’unico genitore. In un primo momento i due provano a vivere in solitudine, in mezzo alla natura selvatica, ma l’idillio ha breve durata, quando vengono scoperti dalla polizia iniziano una fuga per le praterie di Dakota del Sud e Montana, durante la quale Kit lascia dietro di sé una scia di sangue, uccidendo con totale distacco emotivo chiunque sembri rappresentare una minaccia. Quando Holly decide di non seguirlo più in quella che aveva affrontato come una romantica avventura per poi scoprire una realtà ben diversa, Kit continua la fuga da solo, ma presto si lascia catturare, senza neppure tentare di superare il confine con il Canada. Lui viene condannato a morte, lei dopo aver scontato una pena leggera sposa il figlio del proprio avvocato. (fonte Wiki)
VALUTAZIONE CINECOLOGICA
Prima di rovinarsi abusando con la computer grafica, Malick sfornò quest’ottimo “Badlands” (distribuito in Italia col totalmente inappropriato titolo “La rabbia giovane”) il cui protagonista è, sostanzialmente, l’uomo sisifeo descritto da Camus: quel condannato a morte che, presa coscienza dell’assurdità della ciclicità di un’esistenza in cui gesti insignificanti (giacché svolti in una prospettiva di finitudine) vengono reiterati giorno dopo giorno, comprende che l’unica scelta possibile è nell’accumulo indifferentista dell’esperienza.
• MOMENTO O FRASE DA RICORDARE: La meravigliosa scena, fortemente onirica, dell’arrivo degli agenti nel bosco, con la Spacek a sussurrare sulle note di “Hexeneinmaleins” di Orff. VOTO: 4/5
Daje Cinecologo! Abbiamo gli stessi gusti! Mi interesserebbe sapere cosa ne pensi dei vari film sui supereroi Marvel! Me faresti tajà! Ti seguo con interesse!