IL CINECOLOGO – “ANTICHRIST”
di Cinecologo
ANTICHRIST (2009)
Regia: Lars Von Trier Con: Charlotte Gainsbourg, Willem Dafoe
Il film è diviso in quattro capitoli:
- “Pena” o “afflizione”, “lutto” (Grief);
- “Dolore (Il caos regna)” (Pain, Chaos Reigns);
- “Disperazione (Ginocidio)” (Despair, Gynocide);
- “I tre mendicanti” (The Three Beggars), corrispondenti ai primi tre capitoli. I loro nomi appaiono sulle statuette che nel prologo stanno sul davanzale e che il bambino getta a terra prima di cadere dalla finestra, nomi che ritorneranno sulle carte che la madre aveva ritagliato per la propria tesi, accompagnati dalle figure di tre animali: cervo, volpe e corvo.
Il figlio di una coppia muore tragicamente, cadendo da una finestra rimasta aperta, mentre i due genitori stanno facendo l’amore. Il marito, psicoterapeuta, decide di aiutare personalmente la moglie a superare il trauma, pur conscio della non ortodossia del comportamento. I due decidono di ritirarsi in una casa nel bosco di Eden allo scopo di vincere e superare le paure recondite della moglie, legate alla presunta malignità della natura. Il percorso terapeutico porta a svelare l’ambiguità della donna, che aveva passato l’estate precedente con il figlioletto proprio a Eden, per scrivere una tesi sulla persecuzione delle donne identificate come streghe. Quando il marito scopre le pulsioni distruttive della moglie, la vicenda diventa follemente tragica e si consuma in una spirale di crescente violenza semi-cosciente. (fonte Wiki)
VALUTAZIONE CINECOLOGICA
In una baroccata grossolanamente metaforica il buon Trier perde il controllo della sua creazione e sbanda da tutte le parti. Sul piano estetico, ormai in preda al fascino del suo nuovo (orribile) giochino – l’hdr – il nostro sembra un nerd appena uscito da un corso di Photoshop. Sul piano dei contenuti un vero e proprio “mappazzone” (che gioca sui pruriti erotici dello spettatore): nel finale debordante non ci risparmia una ridicola “calata delle mondine” che nemmeno “Il quarto Stato” del Pellizza da Volpedo. Voto: 1/5
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E meno male che qualcuno lo dice! ahahahah “Cinecologo” è un nome troppo forte! Rubrica fissa? Daje!