COME FRANCA LEOSINI

di Paola Piana

Voglio essere come Franca Leosini! Sì, ho deciso, voglio essere come lei, saper parlare come lei, avere i suoi capelli cotonati , indossare i suoi tailleurs con le spalline e guardare dall’alto in basso il mio interlocutore con aria dolcemente saccente!
In fondo che ci vuole? Devo solo studiare a memoria il dizionario dei sinonimi e dei contrari, ma non l’ultimo aggiornamento, no, per quello basterebbe una googlerata. No, no! Ce ne vorrebbe uno dei primi del novecento, in cui ci fossero quelle belle parole barocche che, se le pronunciassi io, sembrerei la brutta copia di un romagnolo con tutte le zeta al posto sbagliato! Così potrei dire annunziare e non annunciare, denunziare e non denunciare e potrei appuntare queste parole nel mio faldone dell’anima che, altro non è se non il diario segreto di ogni giovinetta che si rispetti.
Già mi vedo con i tailleurs alla Leosini, ampie spalline anni ottanta e foularino. Avrei I capelli sempre perfetti, freschi di bigodini, e non assomiglierei ad una delle caprette di Heidi che lassù in motagna è stata appena colpita e affondata da una folata di vento.
Ma, soprattutto, vorrei avere il suo sguardo!
Quello sguardo che mette a nudo la vera essenza di chi le sta davanti, lo sguardo di quando, agitando il ditino, dice a Sabrina Misseri che è una “babbalona”! Quante volte avremmo voluto guardare così le persone che ci stanno vicine! Quante volte avremmo voluto dire all’amica un po’ cretina che abbiamo tutti :”Eh ma tu sei proprio una babbalona!” ma ci siamo trattenute!
Quello sguardo che è un miscuglio di alterigia e commiserazione, tipico degli dei che guardano noi mortali dall’alto del loro piedistallo!
Sì, ecco, vorrei stare per un po’, diciamo un giorno, su quel piedistallo. Come lei.
Essere messa lassù da una folla festante di fans ed essere amata, adorata, idolatrata praticamente da tutti o quasi.
Un giorno.
E camperei di rendita per il resto della vita!

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