LA FORZA DEL MARE
di Francesco Dettori
Quando ero piccolino, avevo 7 anni, mi ricordo che per via della mia attrazione nei confronti del mare, da spavaldo ed ignaro, decisi di sfidare i cavalloni di Capo Testa (Santa Teresa di Gallura), pur sapendo che loro stessi avevano portato via con sé tante persone.
Ma io tante volte li avevo sfidati e ne ero sempre uscito stanco ma appagato per la mia vittoria. Quel giorno decisi di giocarci ancora una volta e sfidarne uno veramente grosso: il gioco consisteva nel raggiungere a nuoto la zona dove nascono ed iniziano a formarsi, prima di infrangersi contro la riva. Noi – avevo sempre degli amici con me – usavamo noi stessi per surfare, nuotando nel senso del cavallone il più velocemente possibile, in modo che la sua potenza ci portasse in planata a riva.
Uno di questi cavalloni era veramente alto e lo presi con un filino di anticipo perché ero stato frettoloso. Un’enorme quantità d’acqua e schiuma si infranse su di me ed io inizia a girare su me stesso trasportato da questa enorme onda, senza rendermi conto di dove fossi e di che posizione avessi nei confronti della superficie dell’acqua, in altre parole… aria, ossigeno, vita!
Non so quanto in realtà durò il volteggiare ma ricordo un tempo infinito in balìa di una forza che non riuscivo a governare, che non avrei mai potuto governare, e che mi faceva ruotare e rotolare! Ora sentivo la sabbia con le mani, ora l’acqua! Stava veramente finendo l’ossigeno quando ad un tratto toccai la sabbia con un piede. Questo mi diede la possibilità e la forza per darmi fortunatamente una spinta verso la superficie. Presi il respiro e raggiunsi la riva stremato. Nonostante l’abbronzatura probabilmente il colore del viso era come quello di un fazzoletto bianco da taschino.
Mi ero per la prima volta reso conto realmente di quanto siamo fragili e di quanto alle volte abbiamo poco rispetto delle vere e uniche potenze e forze che ci governano. Noi lottiamo una vita per conquistare soldi, potere, affetti, raggiungere aspirazioni… ma basta un soffio, un secondo in più o in meno, per farci scomparire per sempre, senza avere la possibilità di fare, di dire. di raccontare, d’amare niente e nessuno! Quando veniamo chiamati e convocati, non possiamo fare a meno di rispondere!
tratto da “87 SMS – nascere, crescere, vivere, morire” Edizioni Effesei, 2005
®Riproduzione Riservata
La stessa cosa è successa a me ma ero in montagna da piccolo. La natura si manifesta e ti fa capire quanto è più forte di te. Bisogna rispettarla. Non siamo i migliori del mondo, siamo solo una specie tra tante. Molto bello. grazie.
Grazie a te! Siamo certi che a Francesco farà piacere il tuo commento!