DI SCRITTURA, MALINCONIA E AMICIZIA
di Paola Piana
Un’amica un giorno mi disse:
«Scrivi! Quando ti senti triste scrivi! Di getto, senza pensare, continua a scrivere, lascia gli errori, non tornare indietro, butta fuori tutto, metti giù nero su bianco tutto ciò che ti fa star male! Io dopo mi sento meglio, magari funziona anche con te!»
Vorrei poterlo fare, vorrei tirar fuori dolori antichi, antiche paure, lasciarmi avvolgere da un alone di tristezza che fa tanto scrittrice maledetta! Poi però, in un attimo di lucidità penso: cacchio, già ho rotto le palle con i miei grossi e grassi problemi , ho anche cercato di impietosire raccontando le difficoltà amorose di chi, come me, affronta i problemi di pancia, perché arriva prima quella del petto! In seguito ho tentato di comprarmi un posto in paradiso sbandierando bontà d’animo ed empatia nei confronti di chi mi circonda.
Ora pure la scrittrice maledetta!
Già i due termini associati alla mia persona fanno piuttosto ridere!
Poi vogliamo parlare della mia quasi mania per l’ortografia? Non riesco proprio a lasciare una e senza accento se so che ci vuole! Sto male fisicamente! Sarà una deformazione professionale ma proprio non riesco a sbagliare le doppie! Non credo che questa tecnica possa funzionare con me!
Non so perchè, non so come mai in questo periodo mi senta così: un po’ triste, un po’ depressa, un po’ qualcosa ! Sarà il periodo, sarà la fame, sarà l’autunno, ah no quello favorisce la caduta dei capelli non la depressione!
Sarà invece che mi piace piangermi addosso? Sììì, quanto mi piace!!! Adoro crogiolarmi nel dolore, mi piace mostrarmi agli altri bella e dannata! Vabbè solo dannata!
Di conseguenza adoro essere adulata! Anche perchè a furia di piangermi addosso, uno straccio di amica che mi faccia un complimento prima o poi la trovo sempre! La mia prima lettrice in assoluto ne sa qualcosa!
Insomma sto scrivendo, alla fine ho seguito il tuo consiglio Francesca, frasi senza senso scritte in serate senza senso, serate in cui vorresti che qualcuno ti chiamasse per dirti quanto sei bella, brava, intelligente, simpatica, magra… e allora scrivo, scrivo, scrivo!
Il prossimo passo sarà autoadularmi, quando avrò raggiunto quel livello sarò diventata invincibile!
Però non sarò più triste e quindi non avrò più bisogno di mettere nero su bianco ciò che sento!
Uff! Che tristezza!
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