DIALOGO
di Santiago Montrés
La voce del suo corpo s’innalza nella notte.
Un passo, e la sua eco s’infrange per la stanza.
Compatta l’essenza delle cose
determina il sentore di un male
che nessuno può dire.
Troppo ignoto la circonda…
Smise i vestiti come un vecchio fogliame
nel suo corpo nudo
l’infantile ingenuità di un mistero indicibile
mentre nuovi interrogativi
popolano i loro pensieri.
La stanza si riempì di sospiri
lunghi e profondi
profumi nuovi
e suono di carezze notturne
libere dal peccato
un piacevole vagare di mani furtive
che si cercano, s’inseguono
due fiamme ansimanti
e voglia di esserci.
Diventa rosa il suo corpo
al tocco della sua mano di piuma.
Elevandosi risponde al suo nome
flutti di dolci baci
come onde s’infrangono in celeste spuma.
– Ho sbagliato tutto
credevo di essere l’insegnate
e invece mi ritrovo l’allievo.
Entrambi impararono dall’Amore.
L’anima raccoglie tutto il suo stupore
perché in lei trovò i segreti eterni.
In questa stanza senza passato e senza futuro
giunse per essere il presente, l’uno nell’altra,
per sempre.
Perché questo è quello che conta.
– Dimentica le frasi fatte
ascolta il tuo cuore.
– Ho scordato le parole dei poeti.
– Essi non sanno
non conoscono le nostre storie.
– Apri gli occhi e guardami…
Cristalli di un cielo infinito
li accolsero.
I loro corpi
i loro cuori
un’anima sola.
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