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ODDIO, MI SONO FOTTUTA LA DIETA!

di Paola Piana

È ferragosto, odio le feste ma è ferragosto!
Ero riuscita ad evitare il pranzo con i miei genitori e i miei fratelli con rispettiva figliolanza per il rotto della cuffia!
La bastardissima pasta al forno di mamma il cui profumo pesa da solo due chili, evitata!
Maialetto arrosto con relativa cotenna croccante e contorno di patatine al forno insaporiti da un letto di rametti di mirto evitati!
Evitati anche antipasti, caffè con zucchero vero e non pastiglietta e ammazzacaffè!

«No ma’, ormai lo sai che il ferragosto lo trascorriamo con gli amici!»
Gli amici, che quest’anno invece avevano altri programmi, avevano inconsapevolmente contribuito al buon proseguimento della mia dieta! Tutto questo fino al quattordici agosto!!!

La mattina esco per fare due compere, tanto si deve comunque mangiare e, come quei galeotti che escono di prigione dopo anni di privazioni e tutto vogliono comprare e tutto vogliono assaggiare, così io, povero essere indebolito e reso vulnerabile da una dieta ferrea di ormai quattro mesi, entrando nel supermegacentrocommerciale ebbi una visione mistica!

Non mi apparve il maialetto solo perché erano finiti tutti, mi accontentai del capretto:
«Sì dai è più leggero! Meglio!»
Mentre fuggivo con mezzo capretto sotto un braccio e tremila sensi di colpa sotto l’altro, commisi l’errore di passare davanti al bancone del pesce!

«Bè certo che due calamari fritti con un po’ di patatine… una vita che non li mangio!»
A quel punto non mi rimasero più braccia sotto cui mettere i sensi di colpa! Ero però ancora abbastanza lucida da pensare che condividere tutto questo ben di Dio mi avrebbe in parte assolta dai miei peccati di gola e qui feci il secondo errore!

Pensai di coinvolgere altre due o tre persone che come me erano a dieta e come me non vedevano l’ora di divorare qualsiasi cosa fosse stato posato sul tavolo!
Non pensai però che anche quelle persone erano reduci da forzata astinenza da cibo!

Risultato: antipasti vari, fregola ai frutti di mare, capretto di cui sopra con relative patatine cucinato nel famoso letto di rametti di mirto di mammesca memoria e nel mio forno a legna e calamari fritti con relative patatine fritte! Tralascio la verdura che tanto è rimasta nell’angolino in cui era stata appoggiata, il vino, la birra e le mie amarene sotto spirito che, almeno a ferragosto le vorrai mangiare?
Ah, dimenticavo il gelato! Che pranzo è se alla fine non c’è il gelato?

Risultato: sono le due di notte e sto cercando di digerire la quantità di cibo che avrebbe sfamato una famiglia per una settimana! Domattina insieme all’umido butto via anche la bilancia!

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